Ogni gradino di questa vita ti insegna sempre qualcosa, perciò continua a salire.
Perché hai scelto di iscriverti a Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano?
È stata una scelta più istintiva che ragionata. Il “muoversi” delle cose e il loro studio mi hanno sempre molto affascinata, ma all’inizio non collegavo questo mio interesse alla scelta di un possibile percorso universitario. Da piccola avevo una passione per i tram e volevo a tutti i costi entrare in un deposito per vedere come funzionassero. Al quarto anno di liceo ero orientata verso ingegneria chimica, ma poi, durante un corso estivo di orientamento organizzato dal Politecnico ho partecipato alla presentazione di ingegneria meccanica e sono conquistata dai suoi laboratori. Da quel momento ho cambiato idea e sapevo che quella sarebbe stata la mia strada.
Raccontaci un po’ della tua esperienza del campus a Milano.
Frequento il campus universitario sia durante i periodi di lezione, sia durante le sessioni, non solo per usufruire della biblioteca e degli spazi offerti ma anche per “vivere” l’università, cosa che mi ha portata a fare bellissime amicizie che coltivo anche fuori dall’ambiente universitario. Studiare in mezzo ad altre persone mi rende più motivata e carica. Inoltre, in più di molte occasioni il supporto morale e nello studio degli amici si è rivelato davvero prezioso. E poi ci sono le partite a carte durante le pause, quelle regalano grasse risate oltre ad offrire un po’ di riposo alla mente dallo studio: un vero toccasana!
Pensi che il tuo percorso di studi ti stia aiutando a realizzare il tuo sogno?
Non ho ancora un vero e proprio “sogno” in ambito professionale, sto costruendo con il tempo la mia idea di lavoro ideale come ingegnere. L’unica enorme certezza che ho è che il percorso di studi seguito fino ad ora, unito al tirocinio in azienda e ad altre esperienze formative, mi sta dando gli strumenti necessari a capire quali branche della meccanica sono più affini ai miei interessi e alle mie capacità e, di conseguenza, quale potrebbe essere il mio ruolo in una realtà lavorativa.
C’è un consiglio che ti senti di dare ai futuri studenti?
Parto dalla solita domanda che sorge nei momenti di difficoltà: “ma avrò fatto la scelta giusta?” Penso che il fatto che la scelta sia giusta o meno non dipenda solo da quanto ci interessano i corsi proposti o da quanto velocemente riusciamo a passare gli esami, ma anche, in misura rilevante, da quanto siamo disposti a lavorare per superare gli ostacoli e raggiungere gli obiettivi. Se siete determinati e disposti a faticare per portarvi a casa le soddisfazioni, procedete senza timore per la strada che avete scelto: non lasciate che le difficoltà vi portino a dubitare di voi stessi, e vedrete che ce la farete!